lunedì 21 maggio 2018

Campionati Italiani - Weekend in chiaroscuro

Gli ultimi campionati italiani si sono svolti a Passo Lavazè, in una cornice di vera montagna. Il posto è molto rinomato tra chi pratica sci di fondo in quanto è presente una fitta rete di piste. Il passo si trova a circa 1800 m di quota e unisce la val di Fiemme e la val D'Ega. Per me che abito in città è uno scenario naturale non comune e merita la fatica della trasferta e le 14 ore di auto tra andata e ritorno. Siamo un gruppetto di 5 orientisti ben assortiti e prendiamo un appartamento a 15 minuti dal passo.

Le mie condizioni fisiche non sono perfette, anzi sono lontane dai giorni migliori, avendo questo problema di sciatica che mi sta affliggendo ormai da un pò troppo tempo. Sento che ci sono dei miglioramenti ma avverto sempre un dolore diffuso alla parte bassa della schiena con irradiamento ad entrambe le gambe con prevalenza in quella sinistra. E' una tortura a cui purtroppo ho fatto abitudine ma ci vuole del tempo per risolverla del tutto. E' proprio una battaglia che mi toglie tante energie e si abbina a mal di testa, stanchezza generale e irrequietezza. Il lavoro mi sta aiutando ad avere una vita regolare e ben scandita da orari certi. Sono fiducioso di poter risolvere questo mio problema entro l'estate perchè così non posso proprio andare avanti.

Passando alle gare, non potendo spingere sull'acceleratore, ho cercato di fare le cose bene senza perdere troppo tempo. L'individuale corsa in M35, mi ha soddisfatto ampiamente, perchè sono riuscito a limitare i danni, con una buona navigazione e piccole sbavature in entrata o uscita dal punto. Sono contento del 7° posto generale e sesto italiano. Sapevo che potevo lottare al limite per il bronzo e ci sono arrivato a 4 minuti scarsi. VOTO 8.

Domenica il compito era abbastanza più impegnativo perchè correvo la staffetta Elite con i miei compagni Jack e Zarfo. La sera prima ero sereno e pensavo dovessi correre come mio solito, controllando costantemente la mia posizione in carta e andando al mio ritmo. Non avevo considerato la pressione degli avversari. Infatti il lancio di Jack è stato ottimo e mi sono ritrovato al cambio in un gruppetto di atleti tra cui il GS Pavione e la Masi. Sono stato con loro fino al 4° punto poi ho peccato di presunzione e ho provato a fare una scelta diversa verso il punto successivo, ma invece di guadagnare sono partito per la tangente e ho iniziato a sbagliare. Mi sono rilocalizzato e sono arrivato al punto sulla collinetta, ma dopo ho commesso un errore imperdonabile e ho preso il sentiero sbagliato. La fretta mi ha giocato un brutto tiro e mi sono ritrovato in una zona dove non mi tornava nulla. Piano piano sono ritornato in carreggiata e sono tornato all'ultimo punto noto. Da lì in poi non è stata più la stessa gara e ho chiuso in 55 minuti con 10 minuti per arrivare alla 6 dove in condizioni normali ne avrei impiegati 2. VOTO 4.

La media tra le due giornate mi consente di ritenermi comunque soddisfatto di una prestazione sufficiente.